Da sempre gli zuccheri sono considerati i nemici numero uno dei nostri denti, ma in realtà con il termine zuccheri si devono intendere molte sostanze. A fare il punto un articolo pubblicato da OH – ONE HEALTH, Società che riunisce professionalità medico-sanitarie dei settori medicina, odontoiatria, medicina veterinaria, psicologia e pediatria con lo scopo primario di tutelare la salute e il benessere dell’uomo, con iniziative mirate alla correzione degli stili di vita errati. Le correlazioni tra consumo di zuccheri liberi e danni alla nostra salute sono note e vanno dalla carie all’obesità, a malattie croniche come il diabete e quelle cardiovascolari. Per zuccheri liberi si intendono Glucosio, Fruttosio, Galattosio, Saccarosio, Lattosio, Maltosio, Trealosio. L’Organizzazione Mondiale della Sanità suggerisce di limitare il consumo di zuccheri-liberi ad un massimo di 5-7 cucchiaini di zucchero al giorno, ma attenzione che in questa quantità vanno considerati gli zuccheri già presenti negli alimenti che consumiamo. Gli zuccheri “buoni”, o almeno quelli non cariogeni, sono invece quelli alcolici e devono questa loro proprietà all’inattaccabilità dai batteri orali con conseguente mancata formazione di acidi, primi responsabili della carie; in particolare poi, Xilitolo e Eritritolo sono considerati anti-cariogeni in quanto sembrano in grado di ridurre la formazione della placca dentale ed il conseguente rischio di carie. Gli Zuccheri-alcoolici costituiscono un’opzione importante in quanto hanno un gusto simile agli Zuccheri-liberi, ma contenuti calorici di molto inferiori, che aiutano a contenere l’aumento di peso corporeo. Le calorie liberate dal Saccarosio sono venti volte superiori a quelle dell’Eritritolo e circa il doppio di quelle dello Xilitolo. La diffusione degli alimenti dolcificati con Zuccheri-alcoolici è molto vasta: barrette, prodotti da forno, pasticceria, wafers, snacks, pane e fette biscottate, creme spalmabili, caramelle e chewing-gums possono infatti contenere Zuccheri-alcolici o loro miscele con altri dolcificanti naturali o sintetici ed essere quindi impiegati in sostituzione degli altri zuccheri. Il ricorso ad una ragionevole quantità di Zuccheri-alcoolici in sostituzione di una parte degli Zuccheri-liberi contenuti negli alimenti della dieta, quindi, costituirebbe certamente una valenza a favore della salute generale ed orale in particolare.
Tratto dal 60° numero della newsletter del progetto Network ANDI
I batteri in bocca utilizzano i carboidrati per nutrirsi, quindi se si riduce il consumo degli zuccheri e di altre fonti di carboidrati semplici facilmente fermentabili, si riduce il rischio carie. Limitiamo la quota di zuccheri nella dieta leggendo le etichette alimentari per determinare la quantità di zucchero presente.
Tratto dal 60° numero della newsletter del progetto Network ANDI