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DOMANDE FREQUENTI

Il dente è costituito da due parti: la corona dentaria, che è la parte che si vede nella bocca e la radice, che è inserita nell’osso.

I tessuti di cui è costituito  il dente sono:
– la dentina: costituisce lo scheletro del dente, di colore giallo-arancione, è attraversata da tanti piccoli canali detti tubuli dentinali che vanno dall’interno verso l’esterno, cioè dalla polpa del dente allo smalto
– lo smalto: riveste la dentina nella porzione della corona del dente. Molto duro e resistente, è adatto a sopportare la masticazione.
– Il cemento: riveste la dentina su tutta la superficie della radice. E’ uno strato sottile.
– la polpa: è il cosiddetto “nervo”, in realtà oltre alle fibre nervose presenta vasi sanguigni e linfatici per l’irrorazione, le cellule che hanno fabbricato la dentina e altre del sistema immunitario. Si trova nella camera pulpare all’interno della corona e nei canali delle radici. Fornisce sensibilità al dente e, irrorandolo, mantiene la dentina elastica.

La parodontite, detta volgarmente piorrea, è un processo distruttivo che coinvolge i tessuti di supporto del dente (l’osso, la gengiva, il cemento ed il legamento parodontale). La parodontite è causata dalla azione dei batteri presenti nella nostra bocca, detti perciò parodontopatogeni.
Una grande influenza ha il corredo genetico del soggetto. Infatti i figli dei genitori che hanno sofferto o soffrono di parodontopaia hanno un rischio maggiore di sviluppare la malattia rispetto a chi ha i genitori senza questa malattia.
La malattia parodontale nella fasi iniziali non dà alcun sintomo, tranne il sanguinamento delle gengive. E’ questo l’unico campanello di allarme generalmente. Nelle fasi avanzate invece i segni sono diversi: i denti cominciano a muoversi (in quanto hanno perso gran parte del legamento parodontale e dell’osso), si forma pus, fanno male quando il paziente mastica.
Pertanto le misure preventive sono: avere una igiene domiciliare scupolosa, fare visite semestrali dal dentista, e fare una igiene professionale (ablazione tartaro) ogni 6-12 mesi.

No. Lo sbiancamento dentale professionale effettuato da personale qualificato non arreca danni ai denti.

Le discromie dentali possono essere classificate in due modi: estrinseche o intrinseche. Le discromie estrinseche appaiono sulla superficie dei denti. Le discromie intrinseche vivono tra le microfessure dello smalto e nella profondità della dentina (lo strato del dente sotto lo smalto). I dentifrici sbiancanti ed i collutori possono essere in grado di eliminare alcune delle macchie estrinseche, ma solo gli agenti sbiancanti possono rimuovere le più difficili e profonde discromie estrinseche ed intrinseche.

L’agente sbiancante attivo (Perossido di Idrogeno o Perossido di Carbammide) contenuto nei gel sbiancante penetra nello smalto per raggiungere le molecole responsabili delle macchie. I radicali liberi di ossigeno rilasciati dall’ agente decompongono tali molecole (rompendo i legami che le tengono insieme), rendendole non più visibili.

Un impianto dentale è una vite in titanio biocompatibile che, inserita nell’osso, si connette a quest’ultimo diventando una radice dentaria artificiale. Su questa radice è poi possibile inserire una corona protesica in sostituzione al dente mancante.

E’̀ opportuno che tutti i bambini in età compresa tra i 3 ed i 6 anni vengano avviati ad una prima visita ortodontica preventiva. Infatti in questi casi lo scopo è quello di intercettare eventuali disarmonie dentali e/o scheletriche che, se non corrette in fase di crescita, difficilmente possono essere risolte più tardi. Il trattamento ortodontico solitamente è associato all’adolescenza, tuttavia alcune problematiche vengono trattate con migliori risultati durante il periodo pre-adolescenziale. Una visita in età precoce diventa inoltre importante per verificare lo stato di salute dentale e le corrette procedure di igiene orale.
I dispositivi ortodontici non sono di per sé responsabili dell’insorgenza di carie,ma favoriscono l’accumulo di residui alimentari e di placca batterica.
Per questo motivo il paziente ortodontico non può prescindere da una igiene domiciliare scrupolosa, coadiuvata, quando è il caso, anche da sedute più o meno frequenti di igiene professionale presso lo studio.
Oltre alle carie, una scarsa igiene dentale può portare alla insorgenza di problemi parodontali di tale gravità da indurre l’ortodontista a sospendere temporaneamente o addirittura ad interrompere definitivamente il trattamento, anche se non terminato.
No, la situazione non si risolve col tempo. Nella zona dei denti anteriori, col passare degli anni lo spazio non aumenta, pertanto dopo che spuntano i molari permanenti lo spazio a disposizione nella zona dei denti anteriori diminuisce e l’affollamento dentale si aggrava.
Sì. è possibile effettuare un trattamento ortodontico anche in età adulta, sempre con preliminari indagini radiografiche ed una accurata visita clinica.